Intervista a Don Nicola Borgo

Ho avuto la fortuna di conoscere Turoldo quando ero ancora bambino. Ho potuto accompagnare la sua vita in qualche maniera, i suoi impegni, le tematiche che proponeva e i conflitti che nascevano. A Rivis che ? il nostro paese, facevo il chirichetto quando veniva a fare qualche giorno di vacanza. Quel che ? stato importante per me ? stato conoscere fin dagli anni 50-60 pi? vicino alla realt? che avevo anch’io prospettato per il mio futuro e cio? di diventare prete. P. David mi ha aiutato ad essere prete in una maniera seria e sincera e operativa. La prima cosa importante ? tener presente oggi che riproponiamo la sua testimonianza conoscere il profondit? i momenti critici che lui ha avuto come frate e poi come uomo di cultura. Non solo la poesia che ? una delle realt? pi? convincenti ma soprattutto perch? affrontava anche i problemi sociali e politici in un momento storico che chiudeva la maledetta realt? che era la seconda guerra mondiale. Era un fermento che nasceva nella chiesa, erano gli ultimi anni di Pio XII e i primi di papa giovanni XXIII e la realt? di Turoldo dentro l’orientamento della chiesa ? stato abbastanza difficile accettare la chiesa come era: statica, cio? che faceva fatica a capire i futuro per la fede dentro il dopoguerra. Si arrivava anche da una situazione politica che diventava una democrazia e serviva una democrazia anche nella realt? ecclesiale (suona il telefono!)