Intervista a Rita Prenassi

Informazioni aggiuntive

DATA EVENTO

30/11/2021

LUOGO

Grions

Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO

non si canta pi? il signore piet? ma solo il Kyrie. Quindi abbiamo accantonato tante messe. Oggi abbiamo scelto cose anche pi? frivole. Cantiamo anche in altre lingue. Non per mia felicit? perch? io faccio fatica. Non sapendo bene quello che si dice non si riesce a mettere lo stesso sentimento. Abbiamo spaziato. Cantiamo anche a 4 voci, magari due o anche solo una per voce. Ora siamo una decina, siamo poche. Io ero soprano, ma nei 24 anni.. fa esempio di un contralto che non pu? fare altro, ma ci sono dei jolli, come me che si canta quello che serve, ci si sposta. Nelle rassegne siamo le uniche che ci spostiamo durante il concerto perch? cambiamo voci. E’ un modo di crescere. Non siamo l’Euterpe ma facciamo il nostro. Non ? solo quello di fare prove per poi cantare la domenica. Ci sono coriste che vengono da altri paesi quindi non vengono ogni domenca a messa. Come coro ci siamo solo io e mia cognata Roberto Grillo. Siamo noi che intoniamo e decidiamo cosa fare. Se avessimo un organista sarebbe pi? facile. Non ? facile soloin due. Gabriele Cecco da quando ? nato il coro. Tanta pazienza con le donne. Anche Nada ha tanta pazienza. Quando si inizia a parlare…siamo donne. Sembra a volte che non ci vediamo da anni. Una volta a setiimana tutto l’anno. Sospendiamo solo ad agosto.Dopo aver cantato sant’Anna ci fermiamo e riprendiamo a settembre con la colazione del coro. Ognuna di noi porta una torta , con gazebo, te e caffe e il ricavato serviva a sostenere il concerto di ottobre. Noi facevamo il concerto a scopo benefico a sant’Anna, ma era difficoltoso per il caldo e per trovare il coro ospite, cos? abbiamo optato per la Madonna di ottobre. Per cambiare lo abbiamo fatto un apio di volte a Natale. Con pre Tite si doveva andare a dottrina, il sabato era obbligatoria la presenza alle confessioni. Non sapevamo pi? che dire. Dopo la confessione ci fermavamo per ripulire i banchi dalle gomme attaccate nei banchi. Il sabato si portava nelle case la vita cattolica, cos? dopo le pulizie si portava il giornle. La domenica ci mandava casa per casa a raccogliere soldi. Sotto le festivit? si chiedevano soldi per la banda. Altrimenti io ricordo che ci chiedevano ? perch? siete venute oggi? Un pezzo di pane per l’amor di Dio. Questa la frase che io ricorder? sempre. Per? pre Tite ha fatto tanto e ha lasciato tanto. Era tosto e severo, anche cattivo. Mio padre mi raccontava che per punizione era stato con la mano sotto il ginocchio e sotto c’erano i sassi. Abbiamo sempre avuto timore. Andavamo a vendere l’ulivo casa e per casa e chiedere alla gente per favore prendetene perch? non potevamo ritornare con l’ulivo sul carro. Le avremmo sentite. Noi ragazzi poi ci scherzavamo. In piena estate pre Tite aveva i pantaloni la maglia bianca intima, le bretelle, e la gabane aperta, io la ricordo aperta che svolazzava per il paese. E noi stavamo attenti quando arrivava. I maschi dicevano ? occhio arriva zorro. Luciano il suocero.