Intervista a Esterina Donati

Informazioni aggiuntive

DATA EVENTO

20/08/2021

LUOGO

Sedegliano

Tipo di contenuto

Video

INTERVISTATORE

CHIARA GRILLO

Nel 1952 doveva arrivare Umberto Cisilino nuovo prete. Suor Attilia, bella voce di soprano ha chiamato tante bimbe per preparare durante l’inverno la messa che si sarebbe dovuta cantare il mese di luglio. Prima s?, poi no, fino a che sono riuscita ad entrare. Abbiamo imparato come abbiamo potuto. Si urlava qualche volta troppo e Angelo diceva pi? piano, pi? forte. Valentino Donati dirigeva e fratello di Don Antonio Donati, prete per tanti anni a San Lorenzo. Abbiamo imparata la messa che abbiamo cantato a luglio per la sua prima messa. Poi siamo andati a casa sua dove c’era anche la nonna, una cosa grandiosa per me che avevo 12 anni, prima non si aveva avuto nulla. Bella infanzia, noi dal Cont. Abbiamo cantato la Pontificale poi l’Eucaristica per il secondo prete che ? venuto Angelo Battiston nel 1956. Poi per Pierobon una messa sua, che ? venuto ad ascoltarci mentre la imparavamo con Zappetti. Mi impressionava che un nonvedente fosse cos? sensibile. Tutte cose nuove per me che ho studiato fino alla quinta, alla sesta. In paese venivano poi i missionari, le feste parrocchiali molto sentite, nel mese di maggio mia mamma mi faceva le scarpette nuove e si andava a tutte le funzioni. Non c’erano altre distrazioni e il pomeriggio delle domeniche si andava in asilo con le suore. Ne vevamo 5 bravissime. Poi Plenizio e suo figlio Gianfranco di S,. Lorenzo e abbiamo imparato una messa piccola fatta da lui. Abbiamo imparato tante messe, anche se noi piccoline non sapevamo se cantavamo bene o male…noi cantavamo e basta. Poi crescendo abbiamo capito che si doveva cantare meglio. Poi c’? stata la malattia di Zappetti nel 1976, il prete non era intonato e si cantava con le suore e poi nel 1985 ? tornato con il Castelliere e sono tornata e abbiamo cantato sempre. Ci ? stata scritta una messa dedicata da un prete di Pantianicco che insegnava a PhiladelPhia, quella ? stata un po’ difficile perch? era alta, si faceva fatica. Era bella ma l’abbiamo cantata poco perch? mancavano le grandi occasioni: Sedegliano, Pantianicco, Rivignano. Perch? non si cantano ancora? Poi tempi cambiano, cambiano i preti, c’? chi non ha passione, ci si appoggia sui maestri. Abbiamo avuto per molto Fabris, perfezionista, bravissimo. Poi Falilone, Glauco con cui siamo andati in Austria, poi si cantava nelle grandi feste con canti belli anche se non si faceva tutta la messa. Noi facevamo le quarant’ore, l’altare avr? avuto 100 candele, le contavame quando eravamo piccole e si cantavano bei canti, cosa meravigliosa. Non ricordo i titoli ma bei ricordi. C’era uno in particolare che si cantava prima che si concludesse: O Signore levate le fronti. Non si conosce pi?. Con Falilone abbiamo imparato i canti di Turoldo, tutti i salmi, siamo stati a Sotto il monte e a Milano nella chiesa di San Carlo, dove c’erano i preti. Era pieno di gente. Poi ? andato in decadenza quando Falilone ha smesso e io e altri abbiamo abbandonato, io non me la sono pi? sentita. Io ho tanto cantato e tanto volentieri sempre