Intervista a Anna Peghin

Chiedete ai ragazzi che erano nel coro La sorgente. Per me personalmente ? stato un periodo meraviglioso. Un anno aveva prenotato al rifugio Volaia con i cantori e i genitori. Siamo partiti con una corriera e tante macchine. La domenica mattina Arrigo ha detto – cantiamo una lode a Dio. La gente iniziava ad avvicinarsi ad ascoltare questi 60 ragazzi. Emozionante! Io ho pianto. Per Arrigo non era solo cantare, ma diventare anche un momento di congregazione con le famiglie. Un momento importante per i ragazzi, di crescita. Poi mio marito ha dovuto lasciare e intanto i ragazzi sono cresciuti, ma si sono fatti un’idea di cosa voglia dire stare assieme. Dai 12-15 anni in poi. C’erano pi? et?. Prezioso per i ragazzi. Arrigo non ha avuto solo quel merito. Ha creato assieme ad altri la scuola di musica. Un pezzo di anima penso sia ancora l?. Lui mi disse se non hai bravi collaboratori il mio lavoro sarebbe vano. Quindi grandi collaboratori. Lui era un tenore. Una grande voce. Difatti Plinio Clabassi lo invit?, ma lui era legato al suo paese ed era legato alle tradizioni, al paese, alle persone e quindi ? rimasto qua. Lo chiamavano: San Lorenzo, il coro del Malignani, Codroipo, poi matrimoni insieme ad Adelino. All’asilo ? nata. L’asilo ? stato fatto nel 48/49 quando mia suocera disse di aver bisogno di un asilo. Cos? si inizi? a valutare l’idea di costruirlo. Ed + finoto quando Arrigo ha inziato l’asilo. Mio suocero andava in tagliamento a prendere i sassi per poter costruire l’asilo. Prima erano le suore e poi ? diventato parrocchiale per tanti anni dal ’51 fino all’84 circa. Con Adelino erano in simbiosi. Adelino due mani d’oro di quelli che sanno fare tutto. L’altro l’idea. Non solo loro due. Tutti i collaboratori. L’industriale che si fa da solo sono balle. Qui hanno avuto collaboratori validi. Un’amicizia che ? durata tutta la vita. Nel teatro. Avevamo anche la filodrammatica. Molto impegnati nel sociale. Si ha lavorato continuamente. Si doveva fare e si fa. C’? il paese e bisogna fare.