Un grido contro la barbarie della guerra, espresso dai ragazzi dell’Associazione musicale e culturale Armonie di Sedegliano
Sabato 11 e domenica 12 novembre, circa 600 persone hanno fatto registrare un doppio tutto esaurito al Teatro Plinio Clabassi di Sedegliano per “Boati di silenzio-Echi di una Caporetto celata”, un progetto ideato e messo in scena dall’Associazione musicale e culturale Armonie di Sedegliano.
Gli enti che hanno raccolto l’invito al sostegno del progetto sono stati BCC di Basiliano, BCC del Friuli Centrale, Banca di Carnia e Gemonese e BCC della Bassa Friulana, oltre che i Comuni di Basiliano, Flaibano, Mereto di Tomba e Sedegliano, ai quali si aggiungono le ulteriori collaborazioni dell’A.S.D. Tumblerart, del Comune di Tolmezzo e dell’Istituto Salesiano Don Bosco G.Bearzi.
Lo spettacolo messo in scena, scaturito da un percorso progettuale che si è sviluppato in diversi anni, è il frutto dell’unione di ricerca storica, musica, recitazione, danza aerea e scenografia, in un unicum volto a trattare il difficile e poco narrato tema della Grande Guerra combattuta dai civili, in particolare donne e bambini, che hanno sperimentato la drammatica esperienza dell’invasione nella totale impotenza.
La drammatica esperienza che ha inciso corpi e anime delle nostre ave durante la Ritirata non è certo secondario rispetto alle testimonianze dal fronte e alla narrazione delle battaglie, eppure per moltissimi anni sono stati celati se non volutamente dimenticati, per questo i ragazzi dell’Associazione hanno deciso di trattare questo tema. Ma anche perché approfondendo le fonti storiche sono state ritrovate forti affinità con numerosi atteggiamenti ed episodi dell’attualità. Non solo in relazione alla triste cronaca di violenza sulle donne, ma anche negli atteggiamenti e nei giudizi che troppo superficialmente si tende oggi a riservare ai popoli vittime delle guerre o della miseria dei giorni nostri.
Nello spettacolo il vissuto delle donne durante la Prima Guerra Mondiale funge da raccordo tra storia ed attualità: in un primo momento vittime dell’assenza degli uomini, costrette ad assumere il ruolo di capo-famiglia; in seguito schiacciate dalla violenza che le truppe di passaggio infliggono a cose, persone, animali e luoghi. L’alternativa era lasciare la propria casa, divenendo ugualmente oggetto di sopruso, bersagli di manifestazioni di razzismo da parte dei civili (connazionali) residenti nei territori in cui sono costrette ad abitare. Qualsiasi scelta caricava sulle spalle delle nostre conterranee un fardello talmente pesante che sconvolse le loro vite.
L’aspetto più toccante della rappresentazione, per le ragazze ed i ragazzi che hanno messo in scena lo spettacolo, è certamente quello che poi si rivela il più taciuto di quell’epoca: il destino che spettava ai bambini nati da queste sofferenze, o ai bambini non nati.
Sul palco, l’orchestra a fiati giovanile di ottanta elementi dell’Associazione, diretta dal Maestro Fabrizio Fontanot, si è alternata ai movimenti di danza aeree di Giovanni Martinuzzi e di Elisa Borlini, alla voce di Fabiano Fantini e all’interpretazione commovente di Aida Talliente. La scenografia è stata curata da Cecilia Fabris e la ricerca storica da Tommaso Chriarandini. Tutti gli aspetti dello spettacolo, testi compresi, sono stati messi sapientemente insieme dai ragazzi di Armonie.
Molte le autorità presenti alla prima di sabato 11 novembre, tra le quali ospite d’onore è stata la dott.ssa Annalisa Spadolini, ispettrice del MIUR, che a fine serata, portando il proprio saluto, ha elogiato tutti i protagonisti, in grado di sorprendere chi come lei è continuamente in viaggio per l’Italia alla ricerca di eccellenze musicali.
Il giorno successivo sul profilo Facebook della dott.ssa Spadolini è comparso questo post:
“Torno a casa piena di gioia, perché ho partecipato ad un evento indimenticabile. Uno spettacolo toccante sulla grande guerra con la partecipazione attiva di ragazzi musicisti dell’orchestra di fiati diretti da Fabrizio Fontanot, danzatori aerei, un attrice bravissima nella parte di una giovane friulana in atti di dolore per la violenza subita, una donna rappresentante di tutte le donne che durante la grande guerra si ritrovarono SOLE ad affrontare una quotidianità di violenza, di stenti e di paura. Una giovane coreografa con la passione della purezza del classico, quattro giovani scrittrici autrici di un testo originale, essenziale e rigoroso, mai retorico…….Musiche selezionate ad arte ed eseguite con un suono attento ai respiri di ognuno ed interpretate come se la guerra fosse ancora qui, dietro di noi, come se gli echi dei colpi dei fucili e delle baionette e i rombi degli aerei fossero ancora presenti e forti. Grazie all’Associazione “Armonie” di Sedegliano, all’IC di Basiliano-Sedegliano, a Fabrizio Fontanot direttore artistico del progetto, al Preside della scuola Maurizio Driol, alla vice Renata Maschietti. Una scuola che merita di essere conosciuta a livello nazionale, per l’impegno e la capacità di coinvolgere, emozionare, di cambiare in meglio la società di questa piccola parte del Friuli, attraverso la libera espressione artistica di giovani e talentuosi ragazzi guidati da insegnanti sapienti. Bravissimi tutti. A presto rivederci.”
Lo spettacolo replicherà il 20 gennaio 2018 presso il Teatro di Tolmezzo e altre date sono in programma visti i numerosi apprezzamenti e interessamenti ottenuti.